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Niente aliquota agevolata del 10% prevista per l’uso domestico.
Niente aliquota agevolata del 10% prevista per l’uso domestico: le Onlus che gestiscono strutture sanitarie assistenziali, svolgendo un’attività commerciale, sono da considerare soggetti passivi.
L’Agenzia delle Entrate ha emanato la Risoluzione n. 8/E in data 19 gennaio 2017 con la quale ha stabilito che nessuna aliquota agevolata del 10% Iva è applicabile ai contratti per la fornitura di energia elettrica per le Onlus che gestiscono le strutture sanitarie assistenziali, trattandosi di un’attività commerciale, ritenuta decommercializzata ai soli fini dell’Ires, ma rilevante ai fini dell’Iva.
L’Agenzia ritine che vi sia un elemento ostativo alla tassazione agevolata: infatti, benché le Rsa – come le case di riposo – soddisfino il requisito della residenzialità in quanto forniscono accoglimento, prestazioni sanitarie, assistenziali e di recupero a persone anziane prevalentemente non autosufficienti, manca il secondo requisito individuato dalla stessa circolare 82/1999, ossia il non utilizzo dell’energia elettrica somministrata “nell’esercizio di imprese o per effettuare prestazioni di servizi, rilevanti ai fini Iva, anche se in regime di esenzione”.
Le Onlus, infatti, qualificati enti non commerciali, se svolgono un’attività commerciale, sono da considerare soggetti passivi Iva. Non possono, quindi, fruire dell’aliquota del 10% sui contratti di somministrazione di energia elettrica prevista per l’uso domestico.
L’Agenzia delle Entrate rappresenta che la prassi dell’amministrazione è in linea con i principi comunitari dell’Iva, secondo i quali le disposizioni di favore (come l’applicazione di un’aliquota ridotta) devono necessariamente essere interpretate in modo restrittivo dagli Stati membri.
